LEGGERMENTE saluta ZYGMUNT BAUMAN.

LEGGERMENTE saluta  ZYGMUNT BAUMAN


Lo scorso marzo era stato nostro ospite a Leggermente.

Ricordiamo alcune sue riflessioni.

Zygmunt Bauman che ha descritto e descrive efficacemente il quadro di sfondo in cui collocare anche il problema dell' identità che si può ben sintetizzare con un titolo: L'IDENTITA' TRA MODERNITA' E POST MODERNITA'.


Si sta verificando, secondo Bauman, un rapido processo di cambiamento col passaggio dal mondo della modernità, quello iniziato con la rivoluzione industriale, al mondo della postmodernità, quello postindustriale, o, come altri oggi preferiscono definire, della ipermodernità.

E' di Bauman l'uso della metafora del passaggio dalla modernità solida alla modernità liquida.
Con la rivoluzione industriale ci si orienta alla costruzione di un mondo ordinato, determinato, prevedibile, garantito, solido anche se flessibile e aperto al cambiamento e all'innovazione e orientato al miglioramento continuo; un mondo in cui viene garantito un lavoro stabile e protetto tendenzialmente a tutti e in cui si producono beni materiali solidi, duraturi, poco deperibili.

Le promesse di questo mondo sono state in buona parte disattese. Il mondo contemporaneo è caratterizzato dalla caduta di riferimenti, di regole, di norme ben identificabili e stabili, da imprevedibilità, da modelli di dipendenza e di interazione fluidi. Il lavoro è sempre meno stabile, più soggetto a mobilità, meno duraturo. Mestieri e professioni appaiono dal nulla e scompaiono senza preavviso.

Bauman, nel profilo della crisi del mondo contemporaneo, segnala il fenomeno delle migrazioni di massa verso l'Europa, il numero crescente di cittadini che perde il posto di lavoro e di quelli che rischiano di perderlo da un momento all'altro, l'allargarsi della categoria dei precari, persone non in grado di fare previsioni, di poter immaginare il futuro. “Gli uomini di oggi – dice Bauman – si ritrovano esposti a una società traboccante di rischi e al contempo vuota di certezze e garanzie”. Diffuso dunque è il senso di incertezza, vissuta come disagio, patologia derivata dalla complessità.
Nel flusso del cambiamento incessante e rapido in cui siamo immersi siamo attraversati da almeno una duplice tentazione. Da una parte dalla nostalgia e dal rimpianto per un'identità solida caratterizzata da progettualità, mirata a finalità precise, orientata al progresso continuo;
un'identità che caratterizzi un soggetto proteso verso il futuro, capace di attesa, di desiderio, di impegno duraturo nelle relazioni umane e nella vita. Dall'altra dalla tentazione di lasciarsi trascinare dal flusso del cambiamento, nella vita liquida evitando ogni stabilità, considerando l'identità solida un handicap, un ostacolo a godere di ciò che il cambiamento continuo offre con l'assunzione della strategia dell'adattabilità “camaleontica”, del vivere in un presente continuo, del vivere un giorno per volta, dell' entrare ed uscire dalle relazioni umane a piacimento evitando impegno, obblighi, doveri reciproci e assunzione di responsabilità.

Pensando di fare cosa gradita, alleghiamo l’intervista che aveva rilasciato in occasione della Sua presenza a Lecco.


Grazie al Liceo Manzoni di Lecco, ringraziamo in particolare la docente Paola Mauri con la classe 5AL, stiamo verificando la possibilità di tradurre il Suo intervento integrale che Vi invieremo.







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