Pier Aldo Rovatti è nato a Modena il 19 aprile 1942. Ha compiuto i suoi studi a Milano, laureandosi nel 1966 all'Università Statale in Filosofia teoretica con una tesi sul pensiero di Alfred North Withehead (relatore Enzo Paci, correlatore Ludovico Geymonat). Tra il 1960 e il 1965 si è occupato di teatro collaborando con il Piccolo di Milano e svolgendo attività di critico per il quotidiano L'Avanti. Dopo essere stato assistente a Milano, ha avuto, nel 1976, un incarico di insegnamento di Storia della filosofia contemporanea all'Università di Trieste, dove attualmente insegna in qualità di professore associato. Nello stesso anno 1976, ha assunto la direzione della rivista di filosofia Aut Aut, fondata nel 1951 da Enzo Paci. Ha pure collaborato alle pagine culturali di La Repubblica, fin dalla nascita del giornale. A partire dal 1983 ha lavorato attorno all'ipotesi filosofica del "pensiero debole", partecipando a numerosi convegni in Italia e tenendo anche seminari e corsi di lezioni a Parigi, Barcellona e Santiago de Compostela. Negli ultimi anni ha lavorato in stretto contatto con diversi gruppi di psicanalisti e ha tenuto rapporti di scambio e collaborazione, particolarmente ravvicinati, con Jacques Derrida.
OPERE
Bisogni e teoria marxista, 1965; Withehead, La filosofia del processo, l969; Sartre, l969; Critica e scientificità in Marx, l973; (con gianni vattimo) Il pensiero debole,Feltrinelli, Milano, l983; La posta in gioco, 1987; Il declino della luce, 1988; (con a. dal lago) L'elogio del pudore, 1991; L'esercizio del silenzio, 1992; Le trasformazioni del soggetto, 1993; (con a. dal lago) Per gioco, 1993; Abitare la distanza, 1994. Nel l987 ha curato un'edizione delle Opere di Bergson. Negli ultimi anni ha rivolto la sua attenzione alla specificità della filosofia contemporanea, curando nel 1990 un Dizionario dei filosofi contemporanei e pubblicando nel 1996 una Introduzione alla filosofia contemporanea. A partire dalla fine degli anni Sessanta la sua attività è documentata da saggi e interventi, continuativamente pubblicati sulla rivista "Aut aut".
PENSIERO
Il campo delle ricerche di Pier Aldo Rovatti è, in senso generale, la condizione della filosofia, dopo la svolta nichilistica operata da Nietzsche. Più specificamente è la condizione della "soggettività" nell'epoca della crisi dei fondamenti metafisici, in presenza di un'interpretazione (quella di Heidegger) secondo la quale la metafisica moderna è una metafisica del soggetto. Un interesse prevalente è rivolto perciò alle trasformazioni che la nozione di soggetto ha conosciuto nella contemporaneità: trasformazioni (in cui sono chiamati in causa altri saperi e in particolare lo sviluppo della psicoanalisi da Freud a Lacan), che indicano l'esigenza di una presa di congedo da questa nozione, ma anche di una paradossale tenuta dell'idea stessa di soggetto. Un filo rosso dell'intera ricerca è la possibilità di mantenersi nell'orizzonte della fenomenologia di Husserl, rivalutandone soprattutto l'esito di "paradosso della soggettività" e le aperture a partire da tale paradosso (in direzione di Lévinas e di Derrida). Conseguenze di tale impostazione di lavoro sono la critica all'atteggiamento puramente speculativo in filosofia e uno spostamento dello sguardo, che si può chiamare "etico". In questo orizzonte rientra l'ultima fase della sua ricerca, che ha affrontato temi connessi alla condizione paradossale, come quelli del "silenzio", del "pudore" e del "gioco".
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