PAOLA CAPRIOLO

PAOLA CAPRIOLO

è nata a Milano nel 1962. Collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera e svolge attività di traduttrice, soprattutto dal tedesco. Tra i suoi libri: La grande Eulalia (Feltrinelli, 1988), Il doppio regno (Bompiani, 1991), La spettatrice (Bompiani, 1995), Una di loro (Bompiani, 2001), Qualcosa nella notte (Mondadori, 2003) e Una luce nerissima (Mondadori, 2005). A lei sono dedicati vari saggi e monografie. Nel 2012 è uscito per Bompiani Caino.

Partecipazione a LEGGERMENTE

IO COME TE (Edizioni EL)

Dopo una serata passata in discoteca, alcuni teppisti danno fuoco ad un uomo addormentato su una panchina di un parco. Luca, un adolescente di buona famiglia, assiste inorridito alla scena senza però avere il coraggio di chiamare la polizia.
Roso dal senso di colpa, va trovare in ospedale l’uomo: un cingalese di nome Rajiva, un clandestino che sbarca il lunario vendendo rose agli angoli delle strade. Rajiva ha subito gravi ustioni e dovrà sottoporsi ad un delicato intervento. La sua famiglia, rimasta nello Sri Lanka, non può più contare su quell’esiguo guadagno.
Per aiutarlo, Luca decide allora di sostituirsi all’uomo nel vendere le rose per strada. All’insaputa dei genitori, scurendosi il volto e camuffandosi da immigrato, il ragazzo si occuperà di quell’improbabile commercio, ritrovandosi suo malgrado a vivere la precarietà esistenziale di un qualsiasi extracomunitario clandestino. Una vita fatta dalla paura di essere scoperti in qualsiasi momento e rispediti in patria. Una vita di umiliazioni, diffidenza ed intolleranza da parte della gente comune. Una condizione di povertà e degrado materiale, di lunghe serate passate al freddo. Il ragazzo, grazie a questa esperienza, diventerà in breve tempo un uomo, maturando così un sentimento di profonda solidarietà nei riguardi di chi è meno fortunato di lui.
Luca capirà sulla propria pelle che cosa vuol dire sentirsi discriminati e subire tutti i giorni comportamenti all’insegna del razzismo, sentendosi chiamato bingo bongo quando entra in un bar. Quelle persone percepite prima con indifferenza, se non addirittura con fastidio, appariranno adesso ai suoi occhi in tutta la loro umanità e la loro sofferenza. Il suo nobile gesto lo porterà a diventare amico di Rajiva, fino ad arrivare ad un finale della storia davvero toccante.
Scritto con uno stile semplice e pulito, come si addice alla letteratura per ragazzi, “Io come te” di Paola Capriolo affronta un argomento di tragica e stretta attualità. Un racconto educativo che, senza indulgere ad alcuna retorica, potrebbe assurgere a libro di testo nelle nostre scuole, in modo da insegnare alle giovani generazioni - ma anche agli adulti - ad essere più tolleranti con chi è costretto a lasciare gli affetti familiari e le proprie radici per inseguire da noi la speranza, negata nei loro paesi di provenienza, di una vita dignitosa.
Una storia che ci insegna a giudicare meno e a comprendere di più.


NO (Edizioni EL)

Quanto può essere forte una parola? Dipende dalla parola, da chi la dice, da quando la dice e da come la dice. A volte può avere una forza devastante. No. Si tratta di una parola semplice, ma che non è mai bello sentirsi dire. Che a volte non è facile dire, perché per abitudine, per quieto vivere, perché non vogliamo ferire qualcuno, preferiamo essere più accomodanti.
Uno dei no più potenti della storia lo ha detto Rosa Parks il 1 dicembre del 1955. Rosa era una donna come tante, istruzione media e un lavoro normale come sarta. Era anche una donna stanca delle continue sopraffazioni per il semplice fatto che la sua pelle era scura. Quel giorno Rosa, tornando a casa dal lavoro, si è seduta sull’autobus nell’unico posto libero che ha trovato, nella prima fila della zona “mista”. A Montgomery, come in molti altri paesi, le prime file dei posti a sedere negli autobus erano riservate ai bianchi, le ultime ai neri. In mezzo si poteva sedere chi voleva, anche se il regolamento specificava che se un bianco voleva sedersi in una di quelle file le persone di colore – e scrivere persone di colore è un anacronismo, erano ben altri gli epiteti usati all’epoca – dovevano liberare l’intera fila, quattro posti, in modo che il bianco non dovesse sopportare il disagio di viaggiare vicino a un nero. Dovevano, non era una scelta. E un bianco, anche se arrivato dopo, aveva la precedenza su quattro neri.
Quel giorno all’intimazione dell’autista di alzarsi Rosa ha detto no. Una parola semplice, anche se le conseguenze erano tutt’altro che trascurabili. Rosa è stata arrestata e ha subito un processo, perso in primo grado ma vinto nel 1956 grazie a una sentenza della Corte Suprema che decretava l’incostituzionalità della segregazione razziale sugli autobus. La sua storia è stata narrata da Paola Capriolo nel libro No. Della Capriolo avevo già letto un bel po’ di anni fa Qualcosa nella notte. Storia di Gilgamesh, signore di Uruk, e dell’uomo selvatico cresciuto tra le gazzelle. Il libro, attualmente fuori catalogo, riprendeva la storia sumera di Gilgamesh in quella che è, al momento, la più antica opera epica conosciuta. Mi era piaciuto quel libro, la Capriolo ha un linguaggio poetico e delicato, attento alle piccole cose ma capace di allargarsi sugli orizzonti più grandi. Lo stesso stile si ritrova qui. Questa è la storia di Rosa Parks ma anche quella di una moltitudine di persone trattate spesso peggio degli animali per il solo fatto di avere la pelle scura. La storia di una ragazzina cresciuta sopportando continue sopraffazioni e quella di una donna che con il suo semplice essere ciò che era è riuscita a cambiare il mondo. Non che il cammino sia stato facile, o che lei lo abbia compiuto da sola, ma era un cammino che andava compiuto e che è giusto conoscere perché solo imparando dal passato possiamo evitare di ripetere certi errori.



Pubblicazioni

" IO COME TE "

Editore : EDIZIONI EL

" NO "

Editore : EDIZIONI EL