GIULIA BLASI

Sono nata nel 1972, e per ora non ho ceduto alla civetteria di omettere questo dato dalla mia biografia. Di mestiere scrivo: mi si può trovare principalmente sull’edizione digitale diEsquire Italia, ma sono stata a lungo anche collaboratrice de Il Tascabile, e con una  varietà di testate.

Nel settembre 2009 sono in libreria con Nudo d’uomo con calzino(Einaudi Stile Libero), raccolta di racconti brevi sul tema delle toppe sessuali maschili. Il mio romanzo Il mondo prima che arrivassi tu è uscito il 21 settembre 2010 per Mondadori Shout; successivamente ho pubblicato  Siamo ancora tutti vivi(Mondadori Chrysalide, 15 gennaio 2013) eSe basta un fiore(Piemme, 2017). A fine ottobre 2018 ho pubblicatoManuale per ragazze rivoluzionariecon Rizzoli in due versioni: libro e audiolibro.

Altri titoli: Deadsexy (Lint Editoriale, ora fuori catalogo), i racconti “Sottotitoli per non vedenti”“Ultima notte in via Zanetti”  per Einaudi Stile Libero. Sono anche uno dei sei autori di La mamma di Psycho è lui con la parrucca.

Nel corso del 2013 ho messo a punto un po’ di cose che sapevo sulla vita digitale lavorando per Weber Shandwick nella practice digital PR. Non vi dirò cosa ho fatto in quel periodo, anche se ne vado parecchio orgogliosa, ma se me lo chiedete sarò lieta di raccontarvi in lungo e in largo le mie avventure sul Twitter dei professionisti. Ora mi occupo di social media da freelance.

Dal 2014 al 2017 ho condotto su Radio 1 Hasthag Radio Uno, un programma quotidiano dedicato alla satira su Twitter. Nel 2015 ho ideato e condotto anche il contenitore estivo120 Cose, dedicato ai consumi culturali nella stagione calda.

Mi piace cucinare; mi piacerebbe anche saperlo fare bene. Coltivo piante sul terrazzo, tutte in osservanza alle leggi vigenti. Sono abbastanza orso da apprezzare una notte da sola in albergo, non abbastanza da godermi veramente un pasto consumato senza compagnia. Fra le cose che più mi irritano al mondo ci sono gli errori di ortografia, la gente che dice “noi” per indicare una squadra di calcio (poi però ci casco sempre, Roma amore mio), la frase “È così che va il mondo” e quelli che fanno i provoloni con le sconosciute sui social network.


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