Blonk nasce da un’idea e cinque teste. Una idea che nasce una
mattina: «fare una casa editrice oggi è un po’ come fare una radio
libera negli anni ’70». Allora un editor e un ingegnere hanno messo
intorno a un tavolo un creativo con baffi e barba, un traduttore, e un
commerciale ed è nata Blonk. Dopo qualche tempo si è aggregato, per
completare l’opera, anche un giornalista. C’era proprio tutto per
partire.
Quell’idea di fondo è ancora valida ed è per noi il valore fondante
del nostro lavoro e della nostra sperimentazione. Siamo convinti che
l’inchiostro di bit sia il futuro.
La nostra visione mette in campo due aspetti da cui non si può
prescindere: la continuità e la sperimentazione, e noi cerchiamo di
leggerli entrambi. La continuità dalla parte del fruitore: chi legge, e
solo pochi leggono, lo fa perché deve o perché ama farlo. In entrambi i
casi è necessario che l’esperienza sia il più possibile soddisfacente ed
efficace. La sperimentazione nel modo di veicolare i contenuti:
costantemente sviluppiamo, grazie alle nostre competenze interne, i
nostri software e la nostra tecnologia per fornire la migliore
esperienza di lettura.
Scommettiamo sulle persone, condividendo sempre gli utili con chi produce i contenuti.
Scommettiamo sulle tecnologie, convinti che gli attuali formati siano un passaggio.
Scommettiamo sul melting-pot, certi che la lingua dei nostri contenuti non possa essere una sola.
Scommettiamo sui giovani, sia perché “giovani autori”, sia perché
vogliamo che la nostra storia sia un laboratorio di scrittura e di resa
di quella scrittura anche in altre lingue. Crediamo che il nostro obiettivo monti le lenti giuste.
Se hai una cosa da pubblicare, scrivici. Siamo su tutti i social !